Una settimana fa vado da Feltrinelli, e cosa vedo, inaspettato? Shenzhen, di Guy Delisle.
Lettura piacevole, meno interessante del già trattato Pyongyang (del resto la Cina, seppur esotica, è molto meno interessante dell'assurdissima - in senso negativo - Corea del Nord), ma comunque molto gradevole.
L’autore viene trasferito a Shenzhen, città della Cina meridionale, per controllare il lavoro dello studio di animazione che deve realizzare una produzione francese.
Ho avuto la fortuna di essere stato in Cina nel 2000 per un mesetto, e le cose che racconta Delisle sono le stesse che mi avevano colpito allora: stanze degli alberghi tutte uguali, biciclette, traffico, e le piccole cose strabilianti (parla anche delle uova dei mille giorni, Graz!!!!). Tra una curiosità e l’altra c’è spazio anche per interessanti dissertazioni tecniche sul lavoro dell’animatore (animatore nel senso del disegno animato, non nel senso di meu amigo charlie brown e peppépeppeppeppé)
Lo stile è quello del diario, la lettura è estremamente scorrevole e il tratto è molto particolare.
L'edizione, come era successo per Pyongyang, è ottima.
Guy Delisle, Shenzhen, Ed. Internazionale, brossurato con rilegatura a filo, 156 pagine, 16 euro.
Comprate e leggete, consigliatissimo.
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