Ok, il vecchio logo del portale del turismo in italia era francamente orrendo.
Si poteva fare di peggio? Certo.
Il 5 giugno Berlusconi aveva annunciato:
"Sto studiando e lavorando con un team di grafici per trovare un marchio che al meglio possa rappresentare il nostro made in Italy nel mondo". [...]"Ho proposto anche uno slogan per l'occasione: 'Magic Italy'".
Grande Silvio, già dallo slogan si torna nel rutilante mondo degli anni '80!
Poi, in una concitata notte elettorale al TG4, Michela Brambilla (neo ministro del turismo) si è dimostrata entusiasta del logo realizzato (non si sa da chi):
"Io sono molto ansiosa di mostrare l’immagine nuova dell’Italia alla quale il Presidente lavora da giorni… e ha lavorato di nuovo con grande impegno… a quella che è la realizzazione del nuovo marchio dell’Italia che sarà protagonista della nostra campagna di spot."
Ecco il logo in questione:
No, dico, sfondo nero photoshopppato!
No, dico, un LENS FLARE!!! in un logo!!
No, dico, un logo che deve rappresentare l'Italia e che non è in italiano!
Manca solo il jingle della televendita.
Si poteva fare peggio solo usando il Comic Sans.
Ora elaborate tutto questo alla luce della dedica che Berlusconi aveva fatto a Noemi («"Alla mia piccola Noemi, alla mia piccola grafica pubblicitaria dal suo papino putativo"».). Qualche dubbio viene, eh! O.O
4 commenti:
non può essere vero...oppure si?
Era meglio il Comic Sans... :O
p.s.: l'invito al 18° di Noemi:
http://www.kataweb.it/multimedia/media/5838348
Fradeo, tu che c'hai occhio per 'ste cose, noti qualche "tratto" riconducibile alla stessa mano, sempre posto che l'invito se lo sia confezionato lei?
Se pensi che per Italia '90 avevamo "Ciao"... tra l'altro hai visto lo scandalo del logo di Alitalia? 500mila e passa euro per usare lo stesso carattere ma in corsivo e con un verde un po' più forte (senza tener conto il costo di tutti gli aerei da ridipingere ecc. ecc.)
@Elena: sorvolo sull'invito... ma la grafica pacchiana lì ci sta (le maiuscole alla cazzo non tanto, e nemmeno mi fa impazzire l'"invitato/a").
@Giacomo: il re-branding è una cosa delicata ed estremamente complicata. Si deve mettere mano a un logo storico, rimodernarlo e attualizzarlo senza che perda il valore storico. Certo, credo che la spesa sia direttamente proporzionale all'importanza del marchio e all'importanza dell'agenzia coinvolta (in quel caso mi pare fosse Saatchi).
Certo, di sicuro ci sono stati rebranding più decisi (vedi Fiat).
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