Volevo parlarvi di Beasts of the Southern Wild, film candidato all'Oscar, che oggi esce da voi lì in Italia e che da voi hanno tradotto come «Re della terra selvaggia». Capite? «Re della terra selvaggia». Nel film non c'è nessun goddamn re. Le beasts, nel film, ci sono. Ma il re no. Mah. La protagonista è una bambina che vive col padre. Uno dei due è forse un re? Fuck no.
Film strano. C'è della gente che vive in una baraccolpoli vicino a una diga a rischio inondazione. Poi arriva una tempesta e tutto si complica.
Un film di cui uno vede il trailer e pensa sia una cosa, poi arriva al cinema, si mette seduto e scopre che il film
Sì, ok, la bimba di 8 anni che è candidata all'Oscar; sì, ok, la critica sociale su alluvione, natura vs uomo, educazione, crescita, cambiamento,
Not my cup of tea. Ho pianto lo stesso, perché emotivamente sono such a pussy, ma alla fine la lacrima è una lacrima un po', come dite voi italiani, "paracula", per buttare sul sentimento e salvare il film alla fine.
Non è un film orrendo, eh, è solo un po'
(e, nel panorama dei candidati al Miglior Film, quest'anno ci sono film che - stop! sennò mi metto a parlare della misteriosa assenza di Moonrise Kingdom in film, regia e fotografia).
See yoo soon!
Clarence T. Powers, Jr.
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