venerdì 10 aprile 2009

"Cortaaa!"

by pio1976
Ieri sera c'è stata la Messa in ricordo di mio padre.

Si parte con Don L., il parroco celebrante, che intona giusto un paio di canti introduttivi.

Lunghissimi.

Tanto che inizio a preoccuparmi sulla durata della Messa, dato che oltretutto è giovedì santo e si sa, nel triduo di Pasqua il rischio della Messa cantata e lunghissima è dietro l'angolo. Dopo mezza Messa in realtà mi rendo conto che il cerimoniale scorre veloce, e che il frequente inciso cantato del prete è dettato in parte dal fatto che forse lui stesso è il primo a stancarsi del tono monocorde della cerimonia, in parte dalla sua passione sfrenata per gli Enigma e forse anche per il fatto che il suo provino a X-Factor si è concluso con un "per me è un no".

Ma tant'è: ogni riga della Messa è buona per improvvisare una cantata, e al momento del "Mistero della Fede" Don L. parte a cappella con una seconda voce degna di Tata Giacobetti del Quartetto Cetra. Qui, in aggiunta, accade un piccolo imprevisto: l'organista spara tre o quattro note che non c'entrano davvero un cazzo, io mi illudo che stia attaccando In-A-Gadda-Da-Vida, ma in realtà è scivolato salendo sullo sgabello, appoggiandosi al tastierone (tutto vero!)

Al minuto 12 già non ne posso più della vivacità di Emma (che peraltro capisco perfettamente, dato che non si può pretendere, mia cara signora di due banchi più avanti, che una bimba di poco meno di tre anni se ne stia seduta buona e zitta per più di dieci minuti). La bimba, nell'ordine, sta seduta dieci secondi, corre per tutto l'inginocchiatoio, da destra a sinistra, un centinaio di volte, poi scopre che ci si può stendere, poi si attacca al banco e dondola, poi batte sulle spalle dei fedeli del banco davanti, poi si gira e fissa negli occhi quelli del banco dietro. Infine tenta di svegliare il vicario che se ne sta con gli occhi chiusi davanti al confessionale, ed effettivamente sembra addormentato, sarà per gli occhi chiusi, sarà per la postura, sarà soprattutto per la bolla al naso.

Al minuto 25 la vivacità di Emma viene punita dall'Altissimo, che la fa scivolare e sbattere il mento sul banco. Labbro rotto, l'arbitro chiama la sostituzione temporanea per sangue, ma Carlotta non è ancora pronta (mancano tre settimane) ed Emma deve lasciare la messa, proprio nel momento in cui si scopre che il vicario non era addormentato, ma stava trovando la concentrazione necessaria per recitare la formula della Palla di Fuoco da lanciare alla Emma.

Nel frattempo fa il suo ingresso in campo Carlo, che evidentemente è stato folgorato sulla via di Albignasego e ha assunto i gradi di Basabanchi.
Sarà un caso, ma quando Carlo entra in chiesa tutti i fedeli si inginocchiano, alcuni addirittura girandosi e dando le spalle all'altare. Carlo proferisce un "comodi, comodi" e la messa riprende.

Come molti di voi sapranno, il cugino in passato è stato per un breve periodo nel Guiness dei Primati come Persona Più Stonata dell'Universo Mondo. Ora invece canta con voce intonata tutti i canti della messa. Mistero della fede.

Alla fine della messa Don L. viene affiancato nelle sue cantate dal cappellano, dotato di una voce rauca capace di scartavetrare tutti i banchi della chiesa, che infatti a fine celebrazione sembrano più chiari e grezzi di quando si è cominciato.

La messa finisce, andiamo in pace e buona camicia a tutti.

**********

E veniamo all'aneddoto relativo al titolo, che non c'entra un cazzo (se non con il titolo, appunto), ma che merita di essere scolpito nella memoria.

Ieri sera la mia squadra affronta la prima in Classifica (noi siamo tipo penultimi, o giù di lì). Quindi siamo concentrati, pronti a giocare. Finiamo il riscaldamento e si va in campo.

In ricordo delle vittime dei terremoti è previsto il minuto di raccoglimento, che nella pallavolo si svolge così: l'arbitro autorizza il primo servizio della gara, il giocatore al servizio esegue la battuta, la squadra che deve riceve lascia cadere il pallone, i giocatori si fermano e si osserva il minuto si silenzio. Una volta mi è capitato che chi doveva battere sbagliò la battuta, scatenando l'ilarità (repentinamente repressa) di tutto il palazzetto. Pensavo fosse la cosa più imbarazzante che potesse capitare durante il cerimoniale del minuto di silenzio.

Lo pensavo davvero. Fino a ieri.

Ieri succede questo: l'arbitro informa tutti, prima della gara, che ci sarà il minuto di silenzio. Tutti pronti, concentrati, ci mettiamo in campo. La nostra squadra deve ricevere. Gli altri devono battere. l'arbitro fischia, autorizzando il primo servizio della gara. L'avversario batte.

Dalla nostra panchina si alza un urlo: "CORTAAAAA!" con il solito tono che sta a significare: "CAZZO! DAI CHE E' CORTA! MUOVETE IL CULO! RICEVETE 'STA PALLA!". Il problema è che si tratta del servizio del minuto di silenzio: un millisecondo dopo che l'avversario ha colpito la palla per battere tutte le squadre si sono fermate. Quindi il "CORTAAAAA!" risuona ancora più forte del normale.

Il Gelo.

Il sottoscritto e due o tre compagni ripiombano nelle situazioni scolastiche in cui devi ridere, ma devi stare fermo, serio e zitto, ma DEVI RIDERE. Ma NON PUOI. La situazione è talmente grottesca che se non la sdrammatizzi finirai per esplodere.
Ti guardi a sinistra: c'è un Bara che a forza di mordersi la lingua sta piangendo dal dolore. TI guardi a sinistra: c'è un Giacomo che non sa più dove guardare, e si è fissato compulsivamente sulla spalliera, con uno sguardo che alterna la fissità di Jack Nicholson post lobotomia ad alcune risate soffocate che, inevitabilmente, richiamano alla memoria le tue risate che devono uscire. Ma non possono.

Fischio dell'arbitro.
Minuto finito.
Siamo [veramente] dei cazzoni.

Inizia la partita.

1 commento:

Nick ha detto...

Giornata di merda..letto di corsa..molto ridere..grazie!

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